Che sensazione di leggera follia...
Inviato: lun mag 28, 2012 7:54 am
cosa avevo detto? che la trovavo rigida?
Tutto sbagliato ero io ad essere rigido, Lei invece cercava semplicemente di guidarmi:
Oggi ė una bellissima giornata di sole, l'altro giorno in macchina mentre ero in coda ad una rotonda (per via del solito tizio che aspetta che todo lo mundo passi) vedo due o tre moto che s'infilano in una stradina che da Gassino arriva a Casalborgone. Memore del fatto decido di andare a scoprire quella strada. Prima parte del percorso piuttosto duro, accelerazioni e decelerazioni un po' brusche, lei vorrebbe andare ma io la trattengo. Sento che ansima sotto di me vorrebbe spingere vorrebbe penetrare la strada ma io non sono ancora
pronto, non che non sia eccitato... anzi, ma vorrei fare le cose per gradi in modo che il piacere sia prolungato. I preliminari sembrano piacevoli, dopo le prime carezze alla curve, lei, diventa più docile, adesso non inarca più le forcelle, sento che si arrende lentamente al mio volere. ecco adesso iniziamo in una danza che piano piano diventa sempre più ritmica, io sopra di lei tenendola stretta, quasi abbracciato la conduco, curva dopo curva. Sono sopra di lei padrone e schiavo. Forzo un po' il gioco su e giù vicino all'asfalto e insieme annusiamo inebrianti, odori e sapori: l'erba appena tagliata, gli alberi da frutta che rilasciano i loro fluidi dolciastri, l'odore acre della terra, e il verde del grano ferito dal rosso dei papaveri che spuntano a prendere il sole.
Siamo una sola cosa lei ansima, si fa stringere da me e si abbandona curva dopo curva, fino a gridare di piacere con la sua gola roca, vrahhhhh vrahhhh l'eco risuona nella valle, forse qualcuno s'accorge di noi e ci vede così perfetti avvinghiati che voliamo sull'asfalto, non tocchiamo più terra siamo estasiati, estraniati, felici e confusi... Sento il cuore che batte forte l'emozione mi sovrasta,che sensazione! Poi, quasi al rallentatore faccio le ultime curve. Mi tiro un po' su con il busto, lasciandole respirare gli odori della campagna di maggio. Una mano leggera sul manubrio, con l'altra accarezzo il serbatoio, solo allora ci accorgiamo di ciò che c'è Intorno, come risvegliati da un sogno. Parcheggio in mezzo ad altre mille moto, c'è un bar, mi è venuta sete. Seduto al tavolino dove risuonano di fianco mille racconti di motociclisti ma che non riesco a sentire, il mio sguardo va su di lei che mi guarda li dolce e docile aspettando che ritorni tra le sue braccia.
Tutto sbagliato ero io ad essere rigido, Lei invece cercava semplicemente di guidarmi:
Oggi ė una bellissima giornata di sole, l'altro giorno in macchina mentre ero in coda ad una rotonda (per via del solito tizio che aspetta che todo lo mundo passi) vedo due o tre moto che s'infilano in una stradina che da Gassino arriva a Casalborgone. Memore del fatto decido di andare a scoprire quella strada. Prima parte del percorso piuttosto duro, accelerazioni e decelerazioni un po' brusche, lei vorrebbe andare ma io la trattengo. Sento che ansima sotto di me vorrebbe spingere vorrebbe penetrare la strada ma io non sono ancora
pronto, non che non sia eccitato... anzi, ma vorrei fare le cose per gradi in modo che il piacere sia prolungato. I preliminari sembrano piacevoli, dopo le prime carezze alla curve, lei, diventa più docile, adesso non inarca più le forcelle, sento che si arrende lentamente al mio volere. ecco adesso iniziamo in una danza che piano piano diventa sempre più ritmica, io sopra di lei tenendola stretta, quasi abbracciato la conduco, curva dopo curva. Sono sopra di lei padrone e schiavo. Forzo un po' il gioco su e giù vicino all'asfalto e insieme annusiamo inebrianti, odori e sapori: l'erba appena tagliata, gli alberi da frutta che rilasciano i loro fluidi dolciastri, l'odore acre della terra, e il verde del grano ferito dal rosso dei papaveri che spuntano a prendere il sole.
Siamo una sola cosa lei ansima, si fa stringere da me e si abbandona curva dopo curva, fino a gridare di piacere con la sua gola roca, vrahhhhh vrahhhh l'eco risuona nella valle, forse qualcuno s'accorge di noi e ci vede così perfetti avvinghiati che voliamo sull'asfalto, non tocchiamo più terra siamo estasiati, estraniati, felici e confusi... Sento il cuore che batte forte l'emozione mi sovrasta,che sensazione! Poi, quasi al rallentatore faccio le ultime curve. Mi tiro un po' su con il busto, lasciandole respirare gli odori della campagna di maggio. Una mano leggera sul manubrio, con l'altra accarezzo il serbatoio, solo allora ci accorgiamo di ciò che c'è Intorno, come risvegliati da un sogno. Parcheggio in mezzo ad altre mille moto, c'è un bar, mi è venuta sete. Seduto al tavolino dove risuonano di fianco mille racconti di motociclisti ma che non riesco a sentire, il mio sguardo va su di lei che mi guarda li dolce e docile aspettando che ritorni tra le sue braccia.