Un diverso "gusto" alla guida
Inviato: sab dic 15, 2018 12:37 pm
Dopo ormai un anno che il monster620S di mia moglie è con noi, finalmente alcuni giorni fa sono riuscito a farci un giro serio, lungo. Sono prima andato in officina (30km circa da casa) dove il meccanico ha provveduto alla sostituzione del kit catena-corona-pignone, dopodichè l'ho guidata su qualche stradina da pieghe finchè c'era luce a sufficienza.
Come ogni volta che salgo in sella a quella moto, nei primi chilometri non dico di averla odiata ma quasi. Rispetto alla mia SV K7 è scomoda, con una unica posizione in sella vincolata, il manubrio basso e lontano. E poi vibra.
Tutto questo, mentre ero in strada verso l'officina, mi ha portato a pensare "al ritorno tiro dritto a casa, prendo l'Sv ed esco a farmi un giro con lei".
Poi... poi ci ho ripensato. Andato via dall'officina mi sono fatto un primo tratto di trasferimento su statale, e già le vibrazioni mi sembravano meno (si, ok, magari anche merito della nuova trasmissione), poi ho deviato e sono arrivate le curve, quelle che conosco bene. Dicessi che mi sono trovato a mio agio sin da subito mentirei, ci ho dovuto fare la mano per qualche chilometro prima di fidarmi, capire bene come funzionasse e poter tenere un ritmo allegro.
La moto è bassa e piatta, non ho mai avuto la sensazione che "cadesse" dentro le curve (merito anche delle gomme dunlop gpr-300, che mi stanno convincendo sempre di più), è leggera (e quindi ci sta un manubrio così stretto, altrimenti diventerebbe fin troppo nervosa) e ispira una certa sicurezza in piega. Insomma, mi ci sono divertito abbastanza. Preso il ritmo la facevo scorrere molto nelle curve tenendo anche una marcia in più del necessario e riuscendo ad ottenere pieghe che per me (che proprio un gran pilota non sono, questo lo ammetto) sono di un certo rilievo. Quantificando in "cera sui bordi" come fosse un'unità di misura, direi che ne è rimasta circa mezzo centimetro al posteriore e pochi millimetri all'anteriore.
Ma il "gusto" cui accennavo nel titolo non è quello della guida allegra, quanto quello che ho provato mentre tornavo verso casa, con le spalle un po' indolenzite dalla posizione di guida per me insana (lo ripeto) e il sole già in parte nascosto dall'orizzonte. Questa moto "vecchia scuola" (perchè per me così è), bicilindrica ad aria con i suoi rumori di meccanica, le sue vibrazioni, il cambio che mi chiedeva la doppietta nelle scalate, ha un carattere tutto suo. Mi è tornato in mente che anche un'altra volta ho provato queste sensazioni, ed è stato quando ho guidato una guzzi. Aveva, strano a dirsi visto che era uno sport 1200 da 260kg, lo stesso "gusto" alla guida del piccolo monster, un non so che di imperfetto e allo stesso tempo affascinante.
Come ogni volta che salgo in sella a quella moto, nei primi chilometri non dico di averla odiata ma quasi. Rispetto alla mia SV K7 è scomoda, con una unica posizione in sella vincolata, il manubrio basso e lontano. E poi vibra.
Tutto questo, mentre ero in strada verso l'officina, mi ha portato a pensare "al ritorno tiro dritto a casa, prendo l'Sv ed esco a farmi un giro con lei".
Poi... poi ci ho ripensato. Andato via dall'officina mi sono fatto un primo tratto di trasferimento su statale, e già le vibrazioni mi sembravano meno (si, ok, magari anche merito della nuova trasmissione), poi ho deviato e sono arrivate le curve, quelle che conosco bene. Dicessi che mi sono trovato a mio agio sin da subito mentirei, ci ho dovuto fare la mano per qualche chilometro prima di fidarmi, capire bene come funzionasse e poter tenere un ritmo allegro.
La moto è bassa e piatta, non ho mai avuto la sensazione che "cadesse" dentro le curve (merito anche delle gomme dunlop gpr-300, che mi stanno convincendo sempre di più), è leggera (e quindi ci sta un manubrio così stretto, altrimenti diventerebbe fin troppo nervosa) e ispira una certa sicurezza in piega. Insomma, mi ci sono divertito abbastanza. Preso il ritmo la facevo scorrere molto nelle curve tenendo anche una marcia in più del necessario e riuscendo ad ottenere pieghe che per me (che proprio un gran pilota non sono, questo lo ammetto) sono di un certo rilievo. Quantificando in "cera sui bordi" come fosse un'unità di misura, direi che ne è rimasta circa mezzo centimetro al posteriore e pochi millimetri all'anteriore.
Ma il "gusto" cui accennavo nel titolo non è quello della guida allegra, quanto quello che ho provato mentre tornavo verso casa, con le spalle un po' indolenzite dalla posizione di guida per me insana (lo ripeto) e il sole già in parte nascosto dall'orizzonte. Questa moto "vecchia scuola" (perchè per me così è), bicilindrica ad aria con i suoi rumori di meccanica, le sue vibrazioni, il cambio che mi chiedeva la doppietta nelle scalate, ha un carattere tutto suo. Mi è tornato in mente che anche un'altra volta ho provato queste sensazioni, ed è stato quando ho guidato una guzzi. Aveva, strano a dirsi visto che era uno sport 1200 da 260kg, lo stesso "gusto" alla guida del piccolo monster, un non so che di imperfetto e allo stesso tempo affascinante.