Vecchia mucca
Inviato: lun mar 09, 2020 3:12 pm
Se Alberto non fosse venuto sarebbe stato il terzo pacco che mi tirava, avevo cominciato a sospettare che fosse una figura mitologica. invece è venuto. Ho pubblicizzato il giro in giro ma le adesioni sono state scarsissime, vuoi per sto virus vuoi perchè la Zrx fa paura. Siamo solo in 2, veloci e con bellissime moto, due Zrx 1200 R per l'appunto.
La partenza è da Lecco, poi per Torre de Busi, il clima è abbastanza mite e si sta bene, fa quasi caldo col completo invernale, mano a mano che saliamo l'aria si fa più frizzantina e il ritmo sale. Si comincia a vedere della neve a bordo strada, niente di preoccupante, ma ad un certo punto la neve aumenta e con essa il freddo fino ad arrivare in cima alla Valcava dove sembra di essere in una località sciistica e il freddo si fa sentire, a Costa Valle Imagna ci fermiamo per un caffè e scaldarci un pochino. Osservo meglio la moto di Alberto e comincio a rompergli le palle. Ripartiamo e in un attimo siamo vicino a Zogno, poi via per la Valtaleggio. Ci spariamo un bel percorso tortuoso e ci fermiamo per una foto vicino alla neve, pisciatina e via. La frizione ha ripreso a slittare dai 3000 giri, non posso aprire tutto il gas in nessuna marcia, devo pelare sempre e ciò mi infastidisce assai, guido scorrevole. Propongo al mio compagno di giochi di fermarci al ristorante al Culmine di S.Pietro ed egli accetta, arrivati al Culmine c'è un sacco di neve e a momenti un suv ci vorrebbe morti causa carreggiata stretta e neve per terra, ma noi sopravviviamo.
Al ristorante c'è un sacco di gente a prendere il virus assieme a noi, bambini, mamme e papà vestiti come se fossero a 2000 metri (immigrati milanesi ovviamente).
Ad un certo punto al tavolo dietro di noi arrivano due bambini che si siedono a mangiare, si vede che sono in affanno per aver giocato e litigato, uno dei due, con occhi gonfi di pianto dice "non sono una vecchia mucca" e comincia a picchiare l'altro. L'altro ribadisce che lui era una vecchia mucca e comincia il pestaggio, la vecchia mucca afferra con una mano la giacca del bambino al suo fianco e con l'altra sferra dei vigorosi pugni a martello in testa al malcapitato che cerca di difendersi attratto anche dal piatto di polenta che aveva sul tavolo, le madri intervengono (in ritardo) e li dividono, la cosa si ripete un altra volta accompagnata dalla mia ilarità. Davanti a noi una adolescente continua a farsi foto con la bocca a mo di bacio e le critica non soddisfatta del risultato. Il cane femmina, quindi cagna, di sua proprietà comincia ad abbaiare ad intermittenza per avere del cibo, non smetterà per almeno mezz'ora.
Intanto la vecchia mucca e il suo compare se ne sono andati e una della madri comincia una telefonata ad alta voce con un tono da acida con un'altra donna, smetterà anche lei dopo qualche decina di minuti, non riuscendo ad averla vinta. Finalmente la cagna se ne va, e arriva la pace tanto agognata assieme al dolce, il caffè e il grappino.
Ripartiamo, ormai il più è fatto, siamo a Ballabio e incontriamo una moto non identificata, appena uscito dalla rotonda il tipo accelera forte e penso che adesso farò un bel video, invece no. Continua ad andare stando a destra e guardandomi nello specchietto, lo seguo...
Cominciano le curve le fa malissimo, decido di sorpassarlo in esterno e fargli vedere il da farsi ma non è in grado e lo seminiamo come la merdina dell'ippopotamo. Arrivati a Lecco ci salutiamo, diamo una scannata in galleria sempre col gas parzializzato, le nostre strade si dividono, io vado per Como, lui per Milano.
Cerco compagni di corsa per il rimanente tragitto ma non ne trovo fino ad Albese, un incidente motociclistico fa rallentare tutti e sopraggiunge un ninja 1000 (credo).
Appena il rallentamento finisce lui impenna dietro di me e lungo un rettilineo mi supera, lo seguo. Guardo la gomma posteriore e ha dei bei bordi evidenti, guida nervoso e continua a spostarsi sulla sella senza un motivo, supera le macchine e si mette sempre ad impennare per poi dare tutto gas, purtroppo non riuscivo a stargli dietro causa frizione e lo raggiungevo nelle staccate dove sembrava non sentirsi a suo agio, alla rotonde di Tavernerio lo passo sulla destra visto che il traffico si sarebbe intensificato e la guida sarebbe stata meno apri chiudi sul dritto, ma il mongolino gira a sinistra privandomi della sua compagnia, meglio, perchè dopo un paio di km ci sarebbe stata una pattuglia della polizia ad aspettarci e non saremmo arrivati piano.
Arrivo a casa, sono ancora agitato dal giro e torno bambino.
Quando ero piccolo, dopo una giornata di giochi nel prato, mia madre veniva a prendermi e mi portava a casa, tutto sudato e sporco ma non stanco, appena fuori dalla visuale degli altri bambini sentivo le loro grida e scattava in me la voglia di tornare, come se avessero scoperto un nuovo gioco e io ne fossi stato escluso, adesso che sono a casa, sento in lontananza i suoni dei motori quattro cilindri che gridano sulle statali e vorrei essere li con loro, compagni di gioco mai visti ma complici dello stesso divertimento.
La partenza è da Lecco, poi per Torre de Busi, il clima è abbastanza mite e si sta bene, fa quasi caldo col completo invernale, mano a mano che saliamo l'aria si fa più frizzantina e il ritmo sale. Si comincia a vedere della neve a bordo strada, niente di preoccupante, ma ad un certo punto la neve aumenta e con essa il freddo fino ad arrivare in cima alla Valcava dove sembra di essere in una località sciistica e il freddo si fa sentire, a Costa Valle Imagna ci fermiamo per un caffè e scaldarci un pochino. Osservo meglio la moto di Alberto e comincio a rompergli le palle. Ripartiamo e in un attimo siamo vicino a Zogno, poi via per la Valtaleggio. Ci spariamo un bel percorso tortuoso e ci fermiamo per una foto vicino alla neve, pisciatina e via. La frizione ha ripreso a slittare dai 3000 giri, non posso aprire tutto il gas in nessuna marcia, devo pelare sempre e ciò mi infastidisce assai, guido scorrevole. Propongo al mio compagno di giochi di fermarci al ristorante al Culmine di S.Pietro ed egli accetta, arrivati al Culmine c'è un sacco di neve e a momenti un suv ci vorrebbe morti causa carreggiata stretta e neve per terra, ma noi sopravviviamo.
Al ristorante c'è un sacco di gente a prendere il virus assieme a noi, bambini, mamme e papà vestiti come se fossero a 2000 metri (immigrati milanesi ovviamente).
Ad un certo punto al tavolo dietro di noi arrivano due bambini che si siedono a mangiare, si vede che sono in affanno per aver giocato e litigato, uno dei due, con occhi gonfi di pianto dice "non sono una vecchia mucca" e comincia a picchiare l'altro. L'altro ribadisce che lui era una vecchia mucca e comincia il pestaggio, la vecchia mucca afferra con una mano la giacca del bambino al suo fianco e con l'altra sferra dei vigorosi pugni a martello in testa al malcapitato che cerca di difendersi attratto anche dal piatto di polenta che aveva sul tavolo, le madri intervengono (in ritardo) e li dividono, la cosa si ripete un altra volta accompagnata dalla mia ilarità. Davanti a noi una adolescente continua a farsi foto con la bocca a mo di bacio e le critica non soddisfatta del risultato. Il cane femmina, quindi cagna, di sua proprietà comincia ad abbaiare ad intermittenza per avere del cibo, non smetterà per almeno mezz'ora.
Intanto la vecchia mucca e il suo compare se ne sono andati e una della madri comincia una telefonata ad alta voce con un tono da acida con un'altra donna, smetterà anche lei dopo qualche decina di minuti, non riuscendo ad averla vinta. Finalmente la cagna se ne va, e arriva la pace tanto agognata assieme al dolce, il caffè e il grappino.
Ripartiamo, ormai il più è fatto, siamo a Ballabio e incontriamo una moto non identificata, appena uscito dalla rotonda il tipo accelera forte e penso che adesso farò un bel video, invece no. Continua ad andare stando a destra e guardandomi nello specchietto, lo seguo...
Cominciano le curve le fa malissimo, decido di sorpassarlo in esterno e fargli vedere il da farsi ma non è in grado e lo seminiamo come la merdina dell'ippopotamo. Arrivati a Lecco ci salutiamo, diamo una scannata in galleria sempre col gas parzializzato, le nostre strade si dividono, io vado per Como, lui per Milano.
Cerco compagni di corsa per il rimanente tragitto ma non ne trovo fino ad Albese, un incidente motociclistico fa rallentare tutti e sopraggiunge un ninja 1000 (credo).
Appena il rallentamento finisce lui impenna dietro di me e lungo un rettilineo mi supera, lo seguo. Guardo la gomma posteriore e ha dei bei bordi evidenti, guida nervoso e continua a spostarsi sulla sella senza un motivo, supera le macchine e si mette sempre ad impennare per poi dare tutto gas, purtroppo non riuscivo a stargli dietro causa frizione e lo raggiungevo nelle staccate dove sembrava non sentirsi a suo agio, alla rotonde di Tavernerio lo passo sulla destra visto che il traffico si sarebbe intensificato e la guida sarebbe stata meno apri chiudi sul dritto, ma il mongolino gira a sinistra privandomi della sua compagnia, meglio, perchè dopo un paio di km ci sarebbe stata una pattuglia della polizia ad aspettarci e non saremmo arrivati piano.
Arrivo a casa, sono ancora agitato dal giro e torno bambino.
Quando ero piccolo, dopo una giornata di giochi nel prato, mia madre veniva a prendermi e mi portava a casa, tutto sudato e sporco ma non stanco, appena fuori dalla visuale degli altri bambini sentivo le loro grida e scattava in me la voglia di tornare, come se avessero scoperto un nuovo gioco e io ne fossi stato escluso, adesso che sono a casa, sento in lontananza i suoni dei motori quattro cilindri che gridano sulle statali e vorrei essere li con loro, compagni di gioco mai visti ma complici dello stesso divertimento.