
Se uno guadagna 100 bene per lui. Io non baso la mia vita su chi guadagna più di me, cerco, per quanto possibile, di fare in modo da avere il massimo rispetto alle mie capacità/possibilità.
Eticamente parlando posso anche appoggiare la tua tesi, sta di fatto che l'attuale sistema socio-economico su cui si basano gli stati del GX (dove X sta per un numero che va da 8 in su) , sta procurando per le fasce deboli della popolazione piu benessere che mai. Mai come oggi c'è stato accesso ad acqua, cibo, energia elettrica e cure mediche. Poi, se vuoi dirmi che nonostante tutto ci sono in giro sceicchi con parchi auto da 100 e piu supercar e nel villaggio vicino bambini che muoiono di fame te la posso anche appoggiare, ma non pensare che in passato fosse diverso. Anzi, era peggioHellraiser ha scritto:Il problema è quella piccola percentuale di persone che hanno più di quanto possono spendere in 20 vite e vogliono sempre di più. A quelle persone non bastano i soldi e tutto quello che possono comprare. Vogliono sentirsi più intelligenti, meritevoli, degni di essere al di sopra di tutti. Vogliono sentirsi potenti fino a poter decidere della vita e della morte di altre persone. Della loro felicità o disgrazia. Vogliono sentirsi dio.
Ah no? Siamo tutti uguali di fronte alla legge. A questa frase non ci crede ormai nessuno. Forse tu si? Ebbene se non siamo tutti uguali di fronte alla legge, significa che non abbiamo tutti gli stessi diritti. E questo non ha nulla a che fare con la realizzazione personale? Vuoi che inizio a citarti tutti i casi in cui i diritti dei cittadini sono stati calpestati dalle stesse forze poste a loro garanzia? Lo stato che dice di farsi garante dei nostri diritti è il primo a calpestarli. E allora come possiamo porre le basi per una società che garantisca, cito dalla costituzione, "pieno sviluppo della persona umana" quando i diritti di quella stessa persona non sono salvaguardati?TkMatt ha scritto: premesso che le iniquità niente hanno a che fare con questo discorso, non capisco dove vuoi arrivare.
C'era forse scritto: vogliamo diventare tutti ricchi senza fare nulla? Non vedo che cosa ci sia di male a ricercare una condizione che permetta, che ne so, ai genitori di passare più tempo con i figli. E se questo secondo te è impossibile semplicemente perché non riesci a concepirlo, non significa che sia effettivamente così. Ci sono molte teorie, che non mi sono inventato io, che postulano esattamente questo. Ma per essere applicate sono necessarie condizioni che ora non sussistono per puro egoismo. Quindi è necessario un cambiamento radicale di cultura civica e sociale.no perchè in una bacheca sindacale presso il mio luogo di lavoro qualche tempo fa sai cosa c'era scritto? "vogliamo lavorare tutti, di meno, guadagnano di piu".
Come sopra: non è vero.Io gli ho sonoramente fatto una pernacchia. Non esiste nessun mondo reale in cui si puo avere di piu spendendosi meno.
Confondi l'avanzamento sociale con quello economico. E' questo il punto cruciale. Una società CIVILE non si distingue dal suo livello economico. Si distingue dal suo senso civico, dal grado di coesione e solidarietà della popolazione, dal rispetto delle norme di convivenza e dei diritti altrui, dalla collaborazione tra le persone, dalla capacità di concepire nuovi modelli di vita in grado di assicurare il diritto a chiunque di poter vivere dignitosamente.Avanzamento sociale, PER ME, vuol dire che nasco figlio di operai, mi faccio il kulo, mi creo una posizione, faccio un mucchio di soldi e mi godo i frutti della mia fatica e ne faccio godere i miei cari. Peraltro il tuo concetto di realizzarsi come esseri umani è quantomeno curioso perchè poni come scopo il raggiungimento del benessere attraverso il bene materiale (il denaro) ma il percorso che teorizzi prescinde la fatica.
Si. E il nonno della mia ex si è fatto da solo partendo da manovale e costruendosi col tempo una società tutta sua, era rispettato da tutti, un esempio per la società e bla bla bla. Peccato che menava la moglie e i figli fino a spezzar loro le ossa.Quindi mi pare il classico "pagare le bollette con sogni e speranze". Forse non sono abbastanza radical chic per capire le tue posizioni ma senz'altro la vita mi ha insegnato che piu ti spendi e ti metti in gioco e piu possibilità hai di realizzarti. Indipendentemente da quelli che sono i tuoi obiettivi. Cosi come conosco persone avidamente appassionate della lettura e pieni di cultura da avere il cervello in overbooking (4 lauree e 5 lingue) essere felicissime facendo il contabile per una piccola azienda con uno stipendio che passa di poco i 1000 al mese, allo stesso modo conosco persone che occupano ruoli dirigenziali in importanti aziende con contratti da un paio di centinaia di migliaia di euro annui (nette) che lottano con la proprietà per vedersi riconoscere benefit e condizioni ancora migliori a fronte di un impegno quotidiano in azienda di minime 12 ore.
Non ho mai parlato di mettere un tetto alla ricchezza. Semmai ho parlato di redistribuzione più equa dei reddititequi ha scritto:MMm.. mettere un tetto alla ricchezza.. dov'è che ho già sentito una cosa del genere?!!
Se uno guadagna 100 bene per lui. Io non baso la mia vita su chi guadagna più di me, cerco, per quanto possibile, di fare in modo da avere il massimo rispetto alle mie capacità/possibilità.
Non so in quale pianeta tu abbia vissuto fino ad oggi ma ti do alcune dritte:TkMatt ha scritto: Eticamente parlando posso anche appoggiare la tua tesi, sta di fatto che l'attuale sistema socio-economico su cui si basano gli stati del GX (dove X sta per un numero che va da 8 in su) , sta procurando per le fasce deboli della popolazione piu benessere che mai. Mai come oggi c'è stato accesso ad acqua, cibo, energia elettrica e cure mediche. Poi, se vuoi dirmi che nonostante tutto ci sono in giro sceicchi con parchi auto da 100 e piu supercar e nel villaggio vicino bambini che muoiono di fame te la posso anche appoggiare, ma non pensare che in passato fosse diverso. Anzi, era peggio
No. Una redistribuzione del reddito lascia la ricchezza TOTALE invariata. Permette, tuttavia, a molti di vivere meglio senza però impoverire nessuno.tequi ha scritto:Beh.. una redistribuzione più equa dei redditi mette di fatto un tetto alla ricchezza, le due cose non sono e non possono essere slegate.
Eh no tequi. E' questo il punto. Io ho fatto un esempio particolare, ma può essere generalizzato. Una posizione socialmente elevata non può prescindere dell'impegno civico che è chiamata ad ottemperare. Oggi c'è la tendenza a prendere grandi imprenditori come Bill Gates o Steve Jobs esaltandoli oltremisura quali grandi geni ed esempi da imitare. Ma Steve Jobs era uno stronzo nella vita privata e di certo un esempio da non imitare: traditore, drogato, approfittatore. E che dire di Gates che ha fatto fortuna rubandogli il progetto del sistema operativo?Un solo appunto alla risposta che hai dato a Tk.. il fatto che il nonno della tua ex fosse una pessima persona poco c'entra con il suo discorso.
tequi ha scritto:Hell.. io parlo di ricchezza personale e tu mi rispondi con quella totale. Che quella totale resti invariata è proprio il motivo per il quale una redistribuzione della ricchezza pone un tetto alla ricchezza personale.
Ci sono pessime persone che sono ottimi imprenditori e viceversa. Di certo non direi mai a mio figlio/figlia fai tutto quello che ha fatto "lui" ma le direi di prendere quello che di positivo ha fatto.
Non esiste l'uomo senza macchia e senza paura..
The flame ha scritto:tequi ha scritto:Hell.. io parlo di ricchezza personale e tu mi rispondi con quella totale. Che quella totale resti invariata è proprio il motivo per il quale una redistribuzione della ricchezza pone un tetto alla ricchezza personale.
Ci sono pessime persone che sono ottimi imprenditori e viceversa. Di certo non direi mai a mio figlio/figlia fai tutto quello che ha fatto "lui" ma le direi di prendere quello che di positivo ha fatto.
Non esiste l'uomo senza macchia e senza paura..
certo che in sto forum siam bravi a disquisire sul sesso degli angeli cmq!
io forse confondo ma anche tu non scherzi.Hellraiser ha scritto:
Confondi l'avanzamento sociale con quello economico. E' questo il punto cruciale. Una società CIVILE non si distingue dal suo livello economico.
Vero: come non esiste la curva perfetta. Ma è quella che cerchiamo in ogni uscita in pista.tequi ha scritto: Non esiste l'uomo senza macchia e senza paura..
Come puoi leggere ho scritto che servono FINCHE' IL MONDO UTOPICO (nelle mie intenzioni, utopico è un'accezione positiva) GIUNGERA'. Purtroppo OGGI le due cose sono legate incontrovertibilmente. Questo non vuol dire che la realizzazione personale sia una conseguenza diretta e necessaria del benessere economico. Tuttavia diventa una componente di rilievo, perché vivere nell'indigenza non piace a nessuno e la realizzazione personale non può prescindere dal benessere fisico.TkMatt ha scritto: Cito testualmente
"Domanda: mai sentito parlare di progresso? Il progresso non significa solo tecnologia. Significa anche e soprattutto avanzamento SOCIALE. Significa lavorare meno. Significa potersi realizzare come essere umani e non come macchine. E per realizzarsi, purtroppo, finché il mondo utopico giungerà, servono soldi."
Per realizzarsi servono soldi....
Ovviamente bisogna tendere sempre a migliorarsi e migliorare quello che ci circonda però il porsi obbiettivi irraggiungibili alla fine rende inutile ogni tipo di sforzo.Hellraiser ha scritto:Vero: come non esiste la curva perfetta. Ma è quella che cerchiamo in ogni uscita in pista.tequi ha scritto: Non esiste l'uomo senza macchia e senza paura..
Non credo che guarderemmo di buon occhio un campione di moto che ruba il titolo. Però chissà perché è questo che succede nel mondo del lavoro
secondo me, piu semplicemente, abbiamo vissuto per qualche decennio al di sopra dell nostre possibilità, in particolar modo a causa della congiuntura socioeconomica internazionale che ha portato alla creazioni di blocchi che insistevano su altri blocchi. quando questi blocchi, per motivi X e Y, hanno iniziato a compenetrarsi ecco che sono venuti a galla nuovi problemi.Hellraiser ha scritto: E allora dov'è sto progresso? Ci stiamo involvendo,CUT
sui compromessi però bisognerebbe parlarne...tequi ha scritto:Ovviamente bisogna tendere sempre a migliorarsi e migliorare quello che ci circonda però il porsi obbiettivi irraggiungibili alla fine rende inutile ogni tipo di sforzo.Hellraiser ha scritto:Vero: come non esiste la curva perfetta. Ma è quella che cerchiamo in ogni uscita in pista.tequi ha scritto: Non esiste l'uomo senza macchia e senza paura..
Non credo che guarderemmo di buon occhio un campione di moto che ruba il titolo. Però chissà perché è questo che succede nel mondo del lavoro
La vita è fatta di compromessi non di verità assolute.
viste le dinamiche, i giocatori e la posta in gioco... SI... sono imposizioni. Ma spesso te le fanno passare per compromessi ;-)tequi ha scritto:Quello che dici tu non è un compromesso ma una imposizione..
Ammesso che la crisi sia reale tu ottieni in cambio il fatto di poter continuare a lavorare.. ti pare nulla?ch1c0 ha scritto:
Es stupido... l'azienda è in difficoltà (reale o presunta tale)... lavoratori potreste dare una mano con 5 minuti in meno di pausa? Ovvio che si (sarebbe scemo un lavoratore a non accettare). Cosa concede però l'azienda? Nulla...