1/5, nel mondo comandato dagli altri

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1/5, nel mondo comandato dagli altri

Messaggio da Ulisse io » mar set 18, 2012 8:57 am

Turni massacranti e 320 euro al mese
Italia addio, 'Fabbrica Serbia' è già realtà
Kragujevac è la nuova 'motown' dei Balcani. Al posto della Zastava oggi c'è la Fiat che questa estate ha iniziato a produrre la 500L. Nello stabilimento gli operai guadagnano un quinto dei colleghi italiani


http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/09 ... ni/355435/

"Siamo in grado di produrre fino a 180 mila auto l'anno, ma dipende dal mercato", dice Antonio Cesare Ferrara, numero uno di Fiat Auto Serbia. Parole simili a quelle usate da Sergio Marchionne quando raccontava dei 20 miliardi di investimenti del suo fantomatico piano. Poi s'è visto com'è andata a finire. Fatto sta che nella città balcanica, 140 chilometri a Sud di Belgrado, lavorano 2000 persone per produrre una monovolume che difficilmente raggiungerà gli ambiziosi obiettivi di vendita. E una volta accantonato una volta per tutte il bluff di "Fabbrica Italia", il Lingotto annuncerà nuovi tagli negli stabilimenti italiani. L'alternativa? Eccola: si chiama Kragujevac di Lorenzo Galeazzi e Vittorio Malagutti

Li vedi sfilare a fine turno sull’unico ponte che collega la fabbrica alla città. Polo bianca, pantaloni grigi, facce serie. Giovani in stragrande maggioranza, tanti ragazzi che dimostrano vent’anni o poco più. Alle loro spalle, sulla parete dello stabilimento, incombe una scritta a caratteri cubitali, visibile a centinaia di metri di distanza: “Mi smo ono sto stvaramo”. Che vuol dire, tradotto dal serbo: “Noi siamo quello che facciamo”. E loro fanno, eccome se fanno. Gli operai dello stabilimento Fiat di Kragujevac, 140 chilometri a sud di Belgrado, stanno in fabbrica dieci ore al giorno, per quattro giorni la settimana. Quaranta ore in tutto, con altre otto di straordinario, che da queste parti, almeno per adesso, è diventata una faticosa consuetudine. Non basta. Perché il caporeparto, spesso e volentieri, chiede di lavorare un giorno in più, giusto qualche ora per fissare un pezzo mal riuscito o per dare una sistemata alle macchine. Un’extra pagato? Magari. Tutto gratis. “Ma come si fa a dire di no al capo, che è anche un amico? ”, taglia corto un operaio, uno dei pochi che accettano di scambiare qualche parola.

È vero, alla Fiat di Kragujevac non si usa dire di no. Perché in Serbia un lavoratore su quattro proprio non riesce a trovare un posto. E allora, con la disoccupazione al 25 per cento, l’inflazione al 10 e le casse dello Stato ormai allo stremo, la scritta sui muri della fabbrica (Noi siamo quello che facciamo) finisce per diventare un monito anche per chi sta fuori. Voi non siete niente perché non fate niente. E chi sta dentro la fabbrica non vuole certo tornare quello che era prima, una nullità, uno dei tanti che si arrangiano con il lavoro nero. Meglio chinare la testa, allora. Ubbidire ai capi e tacere con gli estranei.

Vanno così le cose a Kragujevac, Serbia profonda, la nuova frontiera della Fiat predicata e realizzata da Sergio Marchionne. Stipendi da 300-350 euro al mese, turni di lavoro massacranti, straordinari pagati solo in parte. Prendere o lasciare. Ma un’alternativa, un’alternativa vera, nessuno sa dove trovarla. E allora bisogna prendere, bisogna accettare l’offerta targata Italia. Anzi, targata Fiat Automobiles Serbia, in sigla Fas, la società controllata al 66,6 per cento da Torino e per il resto dal governo di Belgrado. A Kragujevac lavorano circa 2.000 dipendenti: 1.700 operai, il resto sono dirigenti e amministrativi.

Lo stabilimento funziona a pieno regime solo da qualche settimana, ad oltre quattro anni di distanza dall’accordo che nel 2008 consegnò (gratis) a Marchionne fabbrica e terreni dove sorgeva la Zastava, storica azienda motoristica che fin dal 1954, ai tempi della Jugoslavia di Tito, ha prodotto auto su licenza della casa di Torino. Esce da qui la 500L, l’unico modello davvero nuovo che i manager del Lingotto sono riusciti a mettere sul mercato nel 2012. “Almeno 30 mila vetture entro la fine dell’anno”, questi gli obiettivi di produzione dichiarati dai vertici della Fiat per l’impianto di Kragujevac. Obiettivi quantomeno ambiziosi. Anche perché le auto, dopo averle fabbricate bisognerebbe pure venderle. E di questi tempi, un po’ in tutta Europa, le aziende del settore fanno una gran fatica a convincere i potenziali clienti.

Ecco perché non si trova un analista disposto a scommettere sull’immediato mirabolante successo della versione large della 500, una monovolume che dovrà conquistare spazio in un segmento di mercato già presidiato da rivali come la Citroën C3 Picasso, la Opel Meriva e la Hyundai ix20. Anche ai più ottimisti tra i tifosi di Torino sembra improbabile che la 500L sia sufficiente, da sola, a garantire la sopravvivenza del modernissimo stabilimento di Kragujevac. “Siamo in grado di produrre tra 120 mila e 180 mila auto l’anno, tutto dipende dalla domntervista all’agenzia di stampa Tanjug. Già, tutto dipende dal mercato. Anche Marchionne se la cavava così quando raccontava dei 20 miliardi di investimenti del fantomatico piano “Fabbrica Italia”. Poi s’è vistanda di mercato”, ha dichiarato il numero uno di Fiat Serbia, Antonio Cesare Ferrara, in una recente io com’è andata a finire. Parole al vento.

In Serbia, invece, fonti del governo di Belgrado e anche del gruppo italiano nei mesi scorsi hanno accreditato l’ipotesi che Kragujevac possa arrivare a produrre oltre 200 mila auto l’anno. Tante, tantissime, se si pensa che quest’anno i quattro impianti italiani della Fiat non arriveranno, messi insieme, a 500 mila vetture, con la storica fabbrica di Mirafiori (quasi) ferma a quota 50 mila, forse anche meno. La domanda, a questo punto, è la seguente. Perché mai Marchionne dovrebbe accontentarsi di far viaggiare a mezzo servizio uno stabilimento nuovo di zecca, moderno ed efficiente a poche centinaia di chilometri dalla frontiera italiana? E per di più con tanto di manodopera qualificata e con un costo del lavoro pari a meno di un quinto rispetto a quello degli operai del Belpaese?

Le possibili risposte sono due. La prima: la 500L si rivela un clamoroso successo planetario, travolge le dirette concorrenti sul mercato e arriva a sfiorare i livelli di vendita delle best seller del gruppo, Punto e Panda. Tutto è possibile, certo, ma al momento un boom di queste dimensioni sembra davvero improbabile. Ipotesi numero due: la 500 in versione large serve giusto per il rodaggio della fabbrica serba. Il bello (si fa per dire) viene dopo. Quando Marchionne, accantonato una volta per tutte il bluff di Fabbrica Italia, annuncerà nuovi tagli negli stabilimenti italiani. Colpa del crollo delle vendite, si dirà, che rende insostenibili i costi di produzione nella Penisola.

L’alternativa? Eccola: si chiama Kragujevac. Da queste parti la Fiat ha già accumulato due anni di ritardo rispetto ai piani di partenza e non può più permettersi battute a vuoto. Il governo serbo, da parte sua, ha fatto ponti d’oro all’investitore straniero. Ha regalato terreni e stabilimento (peraltro ridotto quasi in macerie dai bombardamenti della Nato del 1999), ha istituito una zona franca, ha garantito esenzioni fiscali e contributive, ha investito decine di milioni di euro nel progetto promettendo, in aggiunta, nuove strade e ferrovie. Solo che nel frattempo Belgrado ha finito i soldi e pure il governo è cambiato. Con le elezioni del maggio scorso ha perso il posto Boris Tadic, il presidente che insieme al ministro dell’Economia Mladjan Dinkic, era stato il principale sponsor di Marchionne. Adesso comandano Tomislav Nikolic (presidente) e Ivica Dacic (primo ministro), due vecchie volpi della politica locale, nazionalisti un tempo vicini a Slobodan Milosevic. Così a Belgrado non si parla quasi più di entrare nella Ue e la stella polare del nuovo governo è Vladimir Putin, che si è affrettato a promettere appoggio politico e, soprattutto, soldi a palate.

Anche Marchionne è stato costretto a fare i conti con la coppia Nikolic-Dacic. Il piatto piange. Il capo della Fiat reclamava 90 milioni cash a suo tempo promessi da Belgrado.Nessuno scontro. L’accordo è arrivato a tempo di record. Il governo si impegnato a pagare in due rate. La prima, 50 milioni, entro la fine dell’anno. Il resto nel 2013. Marchionne, che ha incontrato Nikolic a Kragujevac il 4 settembre scorso, a quanto pare si fida. O finge di farlo. Del resto il capo del Lingotto sa bene che i serbi a questo punto non possono tirarsi indietro. La perdita dei posti di lavoro promessi dalla Fiat sarebbe una catastrofe politica per il nuovo esecutivo. Marchionne, grande pokerista, ancora una volta può giocare le carte migliori. E a Belgrado non c’è neppure bisogno di bluffare. Il piano “Fabbrica Serbia” ormai è realtà.

di Lorenzo Galeazzi e Vittorio Malagutti

da Il Fatto Quotidiano del 18 settembre 2012
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Re: 1/5, nel mondo comandato dagli altri

Messaggio da Ulisse io » mar set 18, 2012 2:44 pm

"fiat non lascia l'italia" l'ad puo' ancopra spremere altri limoni in terra santa :victory:
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Messaggio da pike » mar set 18, 2012 3:02 pm

Niente di nuovo...
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Kragujevac è solo fuori dall'italia, ma funziona nello stesso modo.
Chi ricorda uno stabilimento fiat, alfa o lancia aperto al nord negli ultimi 40 anni?
Tequi ha scritto:pike è uno di quegli utenti che si diverte a fare il puntiglioso. Ce ne sono anche altri e sono tutti sulla rampa di lancio. Non abbiamo bisogno di gente che le cerca tutte per fare polemica.
Basta essere onesti e ammettere gli errori. Sport che alcune persone non praticano. Specie se hanno una sola minuscola briciola di insignificante potere.

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Re: 1/5, nel mondo comandato dagli altri

Messaggio da killeradicator » mar set 18, 2012 3:22 pm

vado controcorrente:

questa è l'intervista di oggi a Marchionne:

http://www.repubblica.it/economia/2012/ ... ef=HRER3-1" onclick="window.open(this.href);return false;

francamente, non fa una grinza. sono d'accordo su tutto quello che ha detto, perlomeno razionalmente.

è triste, ma è la realtà e secondo me ha ragione a pensarla così.
:checcevoifa:

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Messaggio da pippo76 » mar set 18, 2012 6:22 pm

altra cosa da chiedersi... (e magari qualcuno sa rispondere...)

con 320 € al mese in serbia si campa?!
si arriva lì lì a fine mese come i lavoratori italiani con lo stipendio italiano o no?

cmq l'intervista che ha rilasciato la trovo assolutamente condivisibile anche io
<img src="http://www.sv-italia.it/ForumSigns/pipp ... nuova3.jpg">
<span style="color: blue">...occhi blu...</span>

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Re: 1/5, nel mondo comandato dagli altri

Messaggio da sbalbi » mar set 18, 2012 6:56 pm

che bello questo mondo delle multinazionali o grandi aziende "cavallette". si spostano dove trovano condizioni fertili, creano prospettive ma non appena se ne formano altre zak, si spostano altrove, lo chiamano "libero mercato" ma distruggono il tessuto sociale ad ogni spostamento.
vedete come successo per l'alcoa e per tante altre non solo in italia, ora succederà per la fiat. una popolazione usata come un giacimento, quando non conviene sfruttarla più la si abbandona, tanto ci sarà lo stato a prendersi cura dei lavoratori ormai ex. tutto il profitto alle aziende, mentre tutte le esternalità negative alla comunità.
spostiamoci finchè ci saranno schiavi, distruggiamo anche le risorse del territorio, tanto l'azienda non ha nazionalità, può spostarsi illimitatamente basta che il profitto sia sempre alto.
fantastico questo capitalismo. proprio una bella cosa.
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nothing lasts forever... addio sic. un giorno mi insegnerai a guidare.

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Re: 1/5, nel mondo comandato dagli altri

Messaggio da Ulisse io » mar set 18, 2012 7:21 pm

sbalbi ha scritto:che bello questo mondo delle multinazionali o grandi aziende "cavallette". si spostano dove trovano condizioni fertili, creano prospettive ma non appena se ne formano altre zak, si spostano altrove, lo chiamano "libero mercato" ma distruggono il tessuto sociale ad ogni spostamento.
vedete come successo per l'alcoa e per tante altre non solo in italia, ora succederà per la fiat. una popolazione usata come un giacimento, quando non conviene sfruttarla più la si abbandona, tanto ci sarà lo stato a prendersi cura dei lavoratori ormai ex. tutto il profitto alle aziende, mentre tutte le esternalità negative alla comunità.
spostiamoci finchè ci saranno schiavi, distruggiamo anche le risorse del territorio, tanto l'azienda non ha nazionalità, può spostarsi illimitatamente basta che il profitto sia sempre alto.
fantastico questo capitalismo. proprio una bella cosa.
sbalbi ha scritto:che bello questo mondo delle multinazionali o grandi aziende "cavallette". si spostano dove trovano condizioni fertili, creano prospettive ma non appena se ne formano altre zak, si spostano altrove, lo chiamano "libero mercato" ma distruggono il tessuto sociale ad ogni spostamento.
vedete come successo per l'alcoa e per tante altre non solo in italia, ora succederà per la fiat. una popolazione usata come un giacimento, quando non conviene sfruttarla più la si abbandona, tanto ci sarà lo stato a prendersi cura dei lavoratori ormai ex. tutto il profitto alle aziende, mentre tutte le esternalità negative alla comunità.
spostiamoci finchè ci saranno schiavi, distruggiamo anche le risorse del territorio, tanto l'azienda non ha nazionalità, può spostarsi illimitatamente basta che il profitto sia sempre alto.
fantastico questo capitalismo. proprio una bella cosa.
quotone :(



"Manterrò Fiat in Italia
con i guadagni fatti all'estero"


e' il minimo che se vuoi chiudere i battenti in un luogo a tua discrezione, quantomeno porti a pensione a tue spese tutti quelli che lavoravano anche se non gli farai fare un pistolotto. e non a spese dei fessi famiglie e stato.
oltre ai danni perche' stravolgono davvero l'intero tessuto socio economico di un luogo

per gli azionisti dividendi non ce ne sono mai. per i loro mega stipendioni i soldi ci son sempre. guarda un po
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Re: 1/5, nel mondo comandato dagli altri

Messaggio da Hellraiser » mer set 19, 2012 10:07 am

killeradicator ha scritto:vado controcorrente:

questa è l'intervista di oggi a Marchionne:

http://www.repubblica.it/economia/2012/ ... ef=HRER3-1" onclick="window.open(this.href);return false;" onclick="window.open(this.href);return false;

francamente, non fa una grinza. sono d'accordo su tutto quello che ha detto, perlomeno razionalmente.

è triste, ma è la realtà e secondo me ha ragione a pensarla così.
:checcevoifa:
Non l'ho vista. Ma immagino che Marchionne eviti di puntualizzare che aveva ai tempi ottenuto il benestare dei sindacati, in particolare della fiom e di quel scroto di Polillo, per la modifica del contratto metalmeccanico, fatta sulla pelle dei lavoratori che hanno pause ridotte, divieto di sciopero, gli straordinari obbligatori, in cambio di una promessa a portare avanti il progetto "fabbrica italia" che avrebbe ridato slancio alla produzione italiana.

Ok, idioti coloro che hanno firmato la variazione del contratto senza nulla di scritto. Ma pezzo di gran cacchina lui e tutti i suoi avi a fottere così tutta la comunità metalmenccanica. E' un chiaro esempio di etica professionale buttata nel cesso e della piega sociale che il profitto a tutti i costi stia prendendo. Per non parlare della dirigenza privata italiana (una massa di squali che sia avventano sui già miseri stipendi italiani) sia quella pubblica (fatta da una massa di scroti frustrati e incapaci finiti nel pubblico per essere stati considerati incapaci di confrontarsi con il mercato privato)

VERGOGNA A TUTTI E DUE!!!
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Re: 1/5, nel mondo comandato dagli altri

Messaggio da killeradicator » mer set 19, 2012 10:24 am

sì ha giocato sporco, come giocano sporco tanti altri imprenditori meno noti...

... però sta di fatto che in serbia la manodopera costa 1/5, negli USA invece costa il doppio ma lavorano TUTTI (negli stabilimenti FIAT la produttività prima della modifica contrattuale era la seguente: in media, 1 lavoratore su 3 non era disponibile. tu dimmi se è un sistema sostenibile) e NON ESISTE licenziamento per giusta causa. esiste solo il licenziamento, per qualunque motivo o anche senza motivo.

Vogliamo arrivare a queste situazioni?
Direi di no.

Però un manager risponde ai suoi azionisti, e l'azionariato puntualizza - giustamente a mio avviso - che la produttività italiana è sotto le scarpe, e che 2 stabilimenti su 5 andrebbero chiusi.
Marchionne, altrettanto giustamente secondo me, risponde che non si tratta solo di numeri, ma ci sono persone da tutelare quindi farà il possibile per tenere aperti gli stabilimenti anche se sono improduttivi.

E' un paraculo?
sicuramente.
Ha ragione?
io penso di si.

Leggetevi l'intervista, per me è illuminante (il pezzo in cui parla degli investimenti per la Panda e delle prospettive Renault nel 2004 soprattutto).

Ok fa il suo sporco tornaconto, ma ha le sue ragioni e io non mi sento di criticarlo a priori per quello che ha fatto: con TANTI altri manager meno capaci, FIAT sarebbe già fallita.
E soprattutto: se potesse lasciare a casa chi NON LAVORA, forse chi lavora sarebbe premiato e riconosciuto, la produttività aumenterebbe, e il mercato automobilistico in Italia ricomincerebbe ad esistere.
Io lavoro per la sanità a contatto con il settore pubblico, ed è la stessa cosa... se 50% della gente che c'è qui dentro lavorasse davvero, come lavoriamo noi che dipendiamo da privati, sarebbe un risultato EPOCALE e risolverebbe buona parte dei problemi che attanagliano la Sanità in Italia.

Per finire: voi che macchina guidate?
Io ne ho 2 del gruppo Fiat a casa, voi?
Perchè FIAT vende auto, e le vende se qualcuno le compra. Se nessuno le compra, FIAT non guadagna, e se non guadagna chiude (perlomeno la produzione).
per me il discorso è semplice.

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Re: 1/5, nel mondo comandato dagli altri

Messaggio da Hellraiser » mer set 19, 2012 10:43 am

E' proprio questo il problema: per te il fine giustifica i mezzi. Compreso quello di mentire spudoratamente. Ora dimmi: se a pomigliano ci fosse tuo padre o tua madre, costretti a tutti quei sacrifici, saresti dello stesso avviso? Io non credo. Perché quando nel kulo ce l'abbiamo noi stessi o qualcuno che ci è caro, magicamente tendiamo a cambiare la nostra interpretazione dei fatti.

Più giustifichiamo queste manovre vergognose, più affondiamo in una condizione che in futuro diventerà la normalità.
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Re: 1/5, nel mondo comandato dagli altri

Messaggio da Tequi » mer set 19, 2012 10:54 am

Hellraiser ha scritto:E' proprio questo il problema: per te il fine giustifica i mezzi. Compreso quello di mentire spudoratamente. Ora dimmi: se a pomigliano ci fosse tuo padre o tua madre, costretti a tutti quei sacrifici, saresti dello stesso avviso? Io non credo. Perché quando nel kulo ce l'abbiamo noi stessi o qualcuno che ci è caro, magicamente tendiamo a cambiare la nostra interpretazione dei fatti.

Più giustifichiamo queste manovre vergognose, più affondiamo in una condizione che in futuro diventerà la normalità.
Infatti il problema è proprio questo.. in nome ed al grido di "contano solo i numerosi prepuzi umani miei" si giustifica tutto anche i livelli di difettosità e di assenteismo di pomigliano....
Tutti a gridare alla meritocrazia poi quando questa viene pretesa tutti a frignare come bambini..
"Ottenere cento vittorie su cento battaglie non è il massimo dell’abilità: vincere il nemico senza bisogno di combattere, quello è il trionfo massimo."

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Re: 1/5, nel mondo comandato dagli altri

Messaggio da killeradicator » mer set 19, 2012 1:25 pm

tequi ha scritto:
Hellraiser ha scritto:E' proprio questo il problema: per te il fine giustifica i mezzi. Compreso quello di mentire spudoratamente. Ora dimmi: se a pomigliano ci fosse tuo padre o tua madre, costretti a tutti quei sacrifici, saresti dello stesso avviso? Io non credo. Perché quando nel kulo ce l'abbiamo noi stessi o qualcuno che ci è caro, magicamente tendiamo a cambiare la nostra interpretazione dei fatti.

Più giustifichiamo queste manovre vergognose, più affondiamo in una condizione che in futuro diventerà la normalità.
Infatti il problema è proprio questo.. in nome ed al grido di "contano solo i numerosi prepuzi umani miei" si giustifica tutto anche i livelli di difettosità e di assenteismo di pomigliano....
Tutti a gridare alla meritocrazia poi quando questa viene pretesa tutti a frignare come bambini..
ma soprattutto: se a Pomigliano ci fosse stato mio padre o mia madre (che per inciso penso ci avrebbero messo la firma, visto quanto lavorano.... l'anno scorso mio padre ha lavorato per l'INTERA giornata, 12 ore di media, 330 giorni su 365. Niente sabati, niente domeniche, niente ferie. Natale, capodanno e pasqua davanti al PC. Altro che pomigliano!) sarebbero stati i primi a lamentarsi della difettosità, dell'assenteismo, ecc..

insomma, ognuno ha le sue ragioni. E' TERRIBILE che ci vadano di mezzo così tante famiglie, sono d'accordo, e secondo me proprio per questo sarebbe corretto poter identificare le risorse più importanti, valorizzarle, e separare chi lavora da chi non lo fa.

Ma secondo voi, uno stabilimento efficiente, a produttività piena, senza problemi sindacali ma nel perfetto rispetto dei diritti (ragionevoli) dei lavoratori, non verrebbe mantenuto??
Secondo me si, il maggior costo in risorse umane verrebbe smorzato dai ritorni di immagine, dalle economie di scala, da vantaggi geografici e di qualità della manodopera.

Poi, io non lavoro sulla linea a Mirafiori, non conosco nel dettaglio tutte le complessità del lavoro in questione, sicuramente hanno le loro ragioni ed è giusto che le sostengano anche con mozioni di piazza, però il discorso generale di Marchionne non fa una grinza e non vedo come dargli torto su quello che ha detto in quella intervista.

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Re: 1/5, nel mondo comandato dagli altri

Messaggio da Ulisse io » mer set 19, 2012 2:21 pm

mah, io quoto hell

immaginate voi stessi in una catena a farvi il c u l o giorno dopo giorno e con un finale dove la vostra famiglia i vostri affetti stentano. certo, non tutti possono navigare nell'oro, ma non si puo' neppure schiattare per fare concorrenza ai similcinesi e venirsene fuori con prendere o lasciare.

devi avere il tozzo di pane se sei uno sfatigato e non ne vuoi sapere della crescita economico sociale dei tuoi consimili

ma non mi va bene che ci sia chi si fa il kulo ed ha in cambio il tozzo di sopra


e sempre premesso che non sta scritto da nessuna parte che la divisione dei compiti per vivere una vita piu' o meno felice debba avere comen antitesi il "sacrificio"

avere il vaticano troppo vicino mi sa che ci ha fatto sbrodolare la capacita' cognitiva



lavorare non e' sinonimo di sacrificio salgue e salute. anzi, le cose cambierebbero proprio quando il lavoro e la condivisione non siano minimamente sentite come costrizione, sacrificio e bla bla bla. la frusta puoi tenerla pronta. ma mom puoi frustare continuativo. perche' dolore per dolore io cammino contro bufera e vengo ad aprirti il sedere colorando da me di significato il sentimento di giustizia
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Messaggio da pike » mer set 19, 2012 2:31 pm

Ulisse io ha scritto:immaginate voi stessi in una catena a farvi il c u l o giorno dopo giorno e con un finale dove la vostra famiglia i vostri affetti stentano.
Grazie a molte teste di glande fortemente idiote, a dei sindacati stupidi e dei partiti che li hanno protetti, la parte in grassetto in parecchi stabilimenti Fiat non è avvenuta per tutti. Qualcuno pensa che specialmente a Termini e a Pomigliano il 60% delle persone abbiano tirato solo l'acqua al loro mulino...
Tequi ha scritto:pike è uno di quegli utenti che si diverte a fare il puntiglioso. Ce ne sono anche altri e sono tutti sulla rampa di lancio. Non abbiamo bisogno di gente che le cerca tutte per fare polemica.
Basta essere onesti e ammettere gli errori. Sport che alcune persone non praticano. Specie se hanno una sola minuscola briciola di insignificante potere.

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Re: 1/5, nel mondo comandato dagli altri

Messaggio da killeradicator » mer set 19, 2012 2:41 pm

si Ulisso, immagina però di andare a lavorare 8 ore quando intorno a te c'è chi le stesse 8 ore le impiega altrettanto proficuamente cercando di pararsi il cùlo con amicizie, favori, riunioni sindacali, ecc....

...non ti girerebbero? a me si, parecchio.

dalla mia esperienza, più un'impresa è vasta e strutturata (fino all'eccesso del pubblico impiego) più è probabile trovare questo secondo tipo di persone.

Per il lavoro che faccio io, pur avendo il contratto indeterminato ecc ecc... vivo nell'ottica di essere INDISPENSABILE per la mia azienda, fornendogli un valore aggiunto che avrebbero grosse difficoltà a trovare altrove.
Il giorno in cui non sarà più così, sarò il primo a cercarmi un altro posto di lavoro.

Ripeto: a me spiace davvero per le famiglie, e per chi a una certa età non può più ristrutturare il proprio CV, ma proprio per questo si deve dare la possibilità a chi lavora BENE di primeggiare rispetto a chi non fa niente. Almeno questo.
Le garanzie ci devono essere da entambe le parti... efficienza e produttività da una parte, diritti salariali e orari sensati dall'altra.

Doug Henry
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Messaggio da Doug Henry » mer set 19, 2012 4:12 pm

pike ha scritto:
Ulisse io ha scritto:immaginate voi stessi in una catena a farvi il c u l o giorno dopo giorno e con un finale dove la vostra famiglia i vostri affetti stentano.
Grazie a molte teste di glande fortemente idiote, a dei sindacati stupidi e dei partiti che li hanno protetti, la parte in grassetto in parecchi stabilimenti Fiat non è avvenuta per tutti. Qualcuno pensa che specialmente a Termini e a Pomigliano il 60% delle persone abbiano tirato solo l'acqua al loro mulino...
Sorry, ma non ho capito cosa vuoi dire.
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Hellraiser
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Re: 1/5, nel mondo comandato dagli altri

Messaggio da Hellraiser » mer set 19, 2012 4:20 pm

tequi ha scritto: Tutti a gridare alla meritocrazia poi quando questa viene pretesa tutti a frignare come bambini..
E quale sarebbe la meritocrazia? Se sei produttivo e fai bene il tuo lavoro alle mie condizioni, ossia con uno stipendio da fame e orari impossibili, ti do un posto di lavoro con prospettive da terzo mondo?

Ma soprattutto, ti lamenti delle persone che lavorano agli stabilimento e poi come ti comporti? Esattamente come loro!! E allora che esempio dai ai lavoratori? Che diritto hai di lamentarti quando sei tu il primo a dover modificare la tua condotta??!!

Non sarebbe meglio avere delle condizioni di base EQUE (definite da uno stato che oggi fa comunella con i grandi imprenditori dietro laute mance) per tutti, dove ognuno fa il suo nel migliore dei modi secondo ritmi UMANI, e poi, se a qualcuno interessa la carriera (non deve interessare per forza, io debbo essere libero di decidere di fare l'operaio a vita e non per questo rischiare di rimanere senza casa, senza lavoro e senza stipendio), allora con un impegno maggiore e più gravose responsabilità e orari di lavoro, ti offro uno stipendio più alto? Ci dobbiamo guadagnare TUTTI, non solo una parte.

QUESTA è meritocrazia. Questo è VERO avanzamento sociale. Quello che ha fatto Marchionne è SFRUTTAMENTO 1) Dei lavoratori, e 2) Delle istituzioni alle quali ha dato una FALSA parola.

Criticare i cinesi e poi lodare pro domo sua il modello di sfruttamento di quelle masse di polli ignoranti, a casa mia, è ipocrisia.
Ultima modifica di Hellraiser il mer set 19, 2012 4:34 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: 1/5, nel mondo comandato dagli altri

Messaggio da Doug Henry » mer set 19, 2012 4:24 pm

Hell solo una cosa : piano a parlare di orari impossibili e ritmi non sono umani e che la gente viene sfruttata.
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Re: 1/5, nel mondo comandato dagli altri

Messaggio da Hellraiser » mer set 19, 2012 4:25 pm

killeradicator ha scritto:si Ulisso, immagina però di andare a lavorare 8 ore quando intorno a te c'è chi le stesse 8 ore le impiega altrettanto proficuamente cercando di pararsi il cùlo con amicizie, favori, riunioni sindacali, ecc....

...non ti girerebbero? a me si, parecchio.
E' questo il problema: ci facciamo i numerosi prepuzi umani degli altri, riducendoci al loro livello. E allora che significa? Che se vedi una, cinque, dieci persone che cagano per strada, ti metti a cagare anche tu, perché "sono mica un deficiente?".

Non è il modello di comportamento migliore. Tu fai il tuo ed ESIGI quello che ti spetta. Se proprio vuoi fare qualcosa di utile, anziché criticare sterilmente, stai insieme a chi tende a fare meglio e non peggio, e insieme lottate per non essere discriminati e per porre fine alla loggia dei furbetti.

Dobbiamo smetterla con questa mentalità da paesanotti e guardare a quello che facciamo NOI, anziché a diventare come gli altri
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Re: 1/5, nel mondo comandato dagli altri

Messaggio da Hellraiser » mer set 19, 2012 4:28 pm

Doug Henry ha scritto:Hell solo una cosa : piano a parlare di orari impossibili e ritmi non sono umani e che la gente viene sfruttata.
Piano? PIANO? Doug, c'è gente che è MORTA per fare in modo che i propri figli potessero godere dei benefici UMANI legati ai diritti del lavoro. Ora arriva uno stronzetto panzone e cancella con un colpo di mano tutto quello che è richiesto ANNI di sacrifici, e io devo parlare piano? COL dolce prepuzio umano!

IO LO URLO IL MIO SDEGNO E IL RIBREZZO CHE PROVO VERSO QUESTA CLASSE DI OMUNCOLI protetta dai corrotti poteri politici!!!

Qui nel forum così come fuori
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