
"Il progetto parte da Latina perché la situazione lì è para para a quella nazionale. Berlusconi non ci può vedere, non sopporta che fascisti e comunisti si mettano insieme. L'altro giorno, quando hanno sparato a quello di CasaPound, io ho subito pensato che si trattasse dei servizi. Il messaggio è chiaro: fasci e comunisti non devono parlare, ma devono solo litigare e spararsi. Così Berlusconi è libero di farsi i numerosi prepuzi umani suoi...".
Ovvio che il manifesto del 'fasciocomunista' debba fare i conti con la diaspora nera, con gli ex missini e ex aennini che oggi sono divisi tra Pdl e Fli. "I traditori non siamo noi - chiarisce Pennacchi - il fascismo era rubare ai ricchi per dare ai poveri, oggi stare con Berlusconi vuol dire rubare ai poveri per dare ai ricchi. Il vero traditore è chi sta con Berlusconi: uno come lui i fascisti l'avrebbero preso a bastonate, l'avrebbero spedito al confino". E mica è finita qui: "Paragonare Berlusconi a Mussolini - dice ancora - è un'offesa a Mussolini. E' vero, anche il duce andava a mignotte, ma poi mica le faceve ministre o deputate...". Sul palco i maggiorenti di Fli se la ridono alla grande, la platea applaude.
Non mancano considerazioni o osservazioni neppure all'operato di Giulio Tremonti. "Quando lo vedo - rivela Pennacchi - spengo la tv. Quindici anni fa parlava del tempo della ricchezza, diceva che eravamo sulla strada giusta. Oggi dice 've l'avevo detto che arriva la cris'. Ma quando? ma quando l'ha mai detto? è incredibile questa gente - aggiunge - io mi chiedo dove si lavi la faccia la mattina. Forse nel bidè...".
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