Artu'; appena vide Ginevra se ne innamoro' follemente e fece di tutto
per invitarla nel suo maniero.
Un giorno Ginevra arrivo' al maniero di lancillotto sul suo cavallo
bianco.
L. "Ginevra, Ginevra, mia adorata, finalmente sei arrivata al mio
castello"
G. "Si' mio amato Lancillotto, son qui"
Ginevra scende da cavallo e casca per terra
L. "Ginevra, mio amore, ti sei fatta male?" G. "No, no non e' nulla!"
L. "Chi e' stato? Chi e' stato a non aiutare la mia Ginevra a scendere
da cavallo affinche' non cadesse?"
e le guardie "E' stato lui, lo stalliere!"
L. "Prendetelo ed impiccatelo!"
L. "Vieni mia amata, andiamo nel mio castello"
Lancillotto e Ginevra si avviano verso il castello, quando attraversando
il ponte levatoio Ginevra inciampa e casca
L. "Tesoro, amore, ti sei fatta male?"
G. "No no mio amore, non mi sono fatta nulla!"
L. "Chi e' quell'infame che non ha abbassato bene il ponte levatoio e ha
fatto cascare la mia Ginevra?"
le guardie "E' stato lui!" indicando la guardia al ponte levatoio
L. "IMPICCATELO!"
L. "Vieni Ginevra, ti faccio vedere il mio castello"
girando per il castello, entrano nella sala delle feste, Ginevra
inciampa e casca di nuovo
L. "Ginevra, amore mio, ti sei fatta male?"
G. "No, amore non mi son fatta nulla!"
L. "Chi e' quel cane che ha messo male le tavole di legno sul pavimento
e ha fatto cadere la mia adorata Ginevra?"
"E' stato lui, il falegname!"
L. "IMPICCATE ANCHE LUI!"
Lancillotto e Ginevra continuano a girare per il castello fino a quando
arrivano alla camera da letto e ci rimangono per 3 ore.
Alla fine del "zuc zuc gnack gnack" Ginevra si alza dal letto e casca di
nuovo
L. "A Gine' e che palle, stai sempre per terra!"
