Non esiste infatti, in commercio, un reggiseno in grado di "alloggiare" il prosperoso, ma che dico... immenso seno di Chelsea Charms (35 anni), per ospitare il quale occorrerebbe almeno un monolocale.
Pesa complessivamente più di 20 Kg (per la precisione Kg 11,80 a singolo pezzo) ed è il frutto di tre interventi di chirurgia mastoadditiva (coadiuvata da una materia prima abbondante per natura) con protesi al polipropilene, oggi ormai superate per la pericolosità delle conseguenze, ma particolarmente adatte per raggiungere un risultato ragguardevole in dimensioni generose.

Le due mezze mele (anzi meloni, anzi angurie, anzi di più... ma ho finito l'elenco della frutta rotonda gigante) precedono i trionfali ingressi di Chelsea, ad occhio, di un buon mezzo metro e sicuramente sono di grande impatto visivo ma chi non ha il bene di poterla vedere dal vivo, può accorrere sul suo sito o guardare i suoi video su Youtube, che hanno collezionato un numero incredibile di visite (a dimostrazione che il lato "A" femminile tira come una pariglia di buoi, in competizione perenne con il lato "B").
Ma, a fronte di tanto interesse ed ammirazione, soprattutto da parte maschile, la vita di Chelsea presenta difficoltà di non poco conto: gestire un simile decolleté è problematico, solo portare la forchetta alla bocca è un viaggio avventuroso, le è precluso dormire in posizione diversa da qualla supina e, al momento di un bisogno improvviso ed impellente, entra e si muove con difficoltà nella striminzita toilette di un treno od un aereo...

No solo: un simile peso anteriore potrebbe sbilanciarla... e deve fare molta ginnastica per salvaguardare la colonna vertebrale.
Non sto a chiedermi il perchè di questa scelta, che potrebbe trovare giustificazione parziale nella professione svolta dalla signora, attualmente attrice di film per adulti e artista di striptease ma, in un'altra vita, Chelsea dev'essere stata una scienziata dedita allo studio delle leggi di gravità e di come sfidarle.
Ma se noi donne mugugnamo... gli uomini apprezzano... tanto che l'artista (ovviamente masculo) Marc Quinn le ha dedicato una statua
