tequi ha scritto:Decidere di non andare a tassare i redditi più alti in favore di un tassazione diffusa e massiva è scandaloso.
Decidere di non fare rivalutare le pensioni di 900 euro (900 euro perdio!! Non 9000.. ) è vergognoso, lo è soprattutto in funzione del fatto che la svalutazione (inflazione) a breve schizzerà verso l'alto!
Come dolce prepuzio umano faranno quei poveri cristi che già arrivano a fine mese con l'acqua alla gola a sopravvivere?
L'Iva al 23% (ok.. solo a metà 2012 e solo se bucano con le altre entrate) ammazzerà definitivamente i consumi. Senza consumi non c'è crescita e senza crescita non c'è benessere. Mi aspettavo (da una pletora di tecnici molto capaci) che almeno queste piccole regole economiche venissero prese in considerazione.
Le addizionali comunali faranno quello che non si è voluto fare con l'Irpef. Alzeranno la pressione fiscale. Ma lo faranno a tutti i redditi anziché solo ai redditi più alti come era previsto in origine per l'Irpef.
Mi pare il solito approccio politico ad una questione pratica. Servono soldi.. ok. Facciamo così, facciamo vedere che noi non alziamo le tasse di contro lo facciamo fare ai comuni.. così noi salvatori della patria.. i comuni (sindaci) delle merde.
L'Ici sulla prima casa.. mah.. continuo a sostenere che tassare un bene di prima necessità come la prima casa è vergognoso e non si può fare economia su una vergogna.
Nota positiva per lo scioglimento dei consigli provinciali (primo passo verso la cancellazione delle province).
Mi sarei aspettato una manovra diversa. Fatti di dismissioni e tagli in favore di una pressione fiscale bassa sui ceti medi così da favorire la ripartenza dei consumi.
Mi aspettavo un colpo secco a tutti i vari ordini e ordinetti (in parte c'è stato ma solo a livello pensionistico).
Mi aspettavo delle liberalizzazioni degne di questo nome..
Invece abbiamo la solita manovra che ci propinano da anni (decenni)..
Il fatto che il Sig. Monti si sia tagliato lo stipendio è una cazzata clamorosa. Non me ne fotte nulla di quanto guadagna.. il fatto che li ha restituiti io non lo leggo come un gesto di buona volontà da parte sua ma semplicemente come una giusta azione per non aver fatto quello per cui avrebbe dovuto essere pagato.
D’accordo sul discorso di un errore su una tassazione massiva.
D’accordo sul discorso di un errore sul non rivalutare alcune pensioni basse.
D’accordo sul discorso di un errore su un ennesimo innalzamento dell’IVA (pensavo fosse una boiata quando è stata fatta dal governo Berlusconi e quindi mantengo la stessa opinione ora, va contro la logica di rilanciare il mercato).
Sull’ICI sulla prima casa, posso essere d’accordo in linea di massima (nel senso che potrebbe avere anche un senso tassare certi tipi di prime case; l’appartamento da 200000 euro dovrebbe essere esente, il villone da 5 milioni di euro forse no...)
Riguardo all’ICI sono convinto però che il grande errore sia stato toglierla improvvisamente (è stata una mossa elettoral/propagandistica di sappiamo bene chi...), togliendo così improvvisamente ai comuni uno delle principali voci di introito...e credete forse che un comune che improvvisamente si trova senza una cospicua fonte di reddito non cerchi di raccattare soldi in altro modo?
Andrebbe forse eliminata ma probabilmente progressivamente e in maniera ragionata.
Troppo facile dire “guardate che bravo che sono, vi levo le tasse” lasciando improvvisamente comuni nei numerosi prepuzi umani...l’abolizione di quella tassa abbiamo finito per pagarla comunque in altri modi.
Il Wanz (e tu) avete detto molte cose che sulla carta sarebbe giusto fare e sulle quali sono pienamente d’accordo...sapete però quale è il problema?
Che queste cose non sono cose che vanno fatte, sono cose che andavano fatte in passato, perché se la nave fa acqua si incomincia a svuotare con i secchi quando arriva alle caviglie e non quando è arrivata alla gola, altrimenti a quel punto non si riesce neppure più a muovere le braccia.
Con questo non dico che non si possano più fare ma nasce una complicazione che sotto spiego.
Ero e sono convinto che il governo Berlusconi andava “rottamato” perché ormai non ci garantiva più una reputazione verso l’estero, con danni finanziari gravi.
Da un lato mi auguravo che un governo composto da tecnici potesse fare delle riforme migliori, dall’altro però ci credevo forse poco perché tutte le cose dette (sulle quali ripeto sono pienamente d’accordo) hanno però un problema: sono azioni che richiedono tempo, invece forse sussiste la necessità (profondamente sbagliata) di dover dire all’UE quello che l’UE vuole sentirsi dire.
Quindi è più facile aumentare l’IVA che non combattere l’evasione, perché l’aumento di IVA si decide in uno schiocco di dita e da effetti da subito (anche se poi sono convinto che a lungo andare farà più danni), la lotta all’evasione vuole tempo per essere strutturata e messa in pratica e da benefici più sul lungo periodo; ma forse la prima scelta è quella che in UE preferiscono sentirsi dire e pare che il governo si sia in un certo modo dovuto adeguare.
Con questo non voglio difendere il governo Monti, dal quale, anche se non credevo nel miracolo, mi aspettavo qualcosa di meglio (mi riservo di leggere meglio in dettaglio ma in sostanza così a prima vista ti do ragione, sembra una delle solite manovre che ci propinano); cerco solo di inquadrare la situazione che mi sembra si sia creata in Europa verso “gli ultimi della classe”, per la quale ci chiedono tutto subito anziché poter programmare riforme strutturate che richiederebbero forse più tempo ma che sono quelle che veramente risolverebbero la situazione; alla fine a forza di tirare la corda aumentando massivamente ed indiscriminatamente la tassazione si otterrà l’effetto contrario a quello voluto.
Aggiungo a corollario che secondo me questo governo avrà vita difficile; all’inizio, all’inno di “salviamo l’Italia” quasi tutti gli schieramenti si dicono disponibili a dare l’appoggio, ora credo che inizieranno i problemi (pensioni? PD: ...non se ne parla nemmeno; patrimoniale? PDL: non se ne parla nemmeno; alla fine su ogni scelta si troveranno ad avere contro o una parte o quell’altra)