allora e' scema

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Messaggio da Ulisse io » mer giu 27, 2012 3:41 pm

se non fosse che devo uscire all'istante commenterei in malo modo :roll:

http://www.lettera43.it/economia/macro/ ... 555840.htm

intanto provate a commentare questa se ci riuscite :asd:


allucinante :roll:
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Re: allora e' scema

Messaggio da killeradicator » mer giu 27, 2012 4:49 pm

semplicemente non è una politica, per il resto sono d'accordo con quello che dice.

l'individuo va tutelato, il posto di lavoro fisso ad ogni costo no.
Non se lasciare quella persona in quel posto toglie l'opportunità ad un altro meglio qualificato e più efficiente di svolgere il proprio mestiere, come spesso avviene in italia soprattutto nel settore pubblico.

Se ci fosse competitività e responsabilizzazione, anche solo in piccola parte, nel settore pubblico saremmo ANNI LUCE più efficienti di adesso.
Per fare ciò, è necessario eliminare i privilegi ed avvicinarsi al mercato, mantenendo comunque la dignità, la salute e la sicurezza economica dell'individuo.

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Re: allora e' scema

Messaggio da Wright » mer giu 27, 2012 4:50 pm

La Costituzione Italiana all'art.4 ha scritto:La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.

Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
Questo è il commento che mi verrebbe da fare leggendo il titolo.
Ma il titolo da solo, spesso, è fuorviante. Il punto del discorso è
lettera43 ha scritto:«Il diritto al lavoro non è mai stato messo in discussione come non potrebbe essere mai visto quanto affermato dalla nostra Costituzione». Il ministro ha detto di aver fatto riferimento «alla tutela del lavoratore nel mercato e non a quella del singolo posto di lavoro».
Cosa già più sensata... peccato che non vedo nulla che vada a mettere in pratica quel che si dichiara...
Più arrosticini e meno pippe mentali per tutti!
E comunque se qui c'è uno stronzo, quello sono io, e basta. Parola di Gippé

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Re: allora e' scema

Messaggio da Ulisse io » mer giu 27, 2012 6:11 pm

piu' sascrifici?

sudarsi il lavoro?

chi cazzarola lo dice? vi creano delle regole che vi dicono che per vivere dovete soffrire ancora di piu' e vi va bene?

certo che la pagnotta va guadagnata contribuendo.

certo che da soli non si e' granche', che l'uomo e' un animale sociale che ha bisogno degli altri. ma non sta scritto da nessuna parte che c'e chi deve dare il c u l o per la felicita' di pochi pezzi di cioccolato fondente che pensano di avere il diritto l'intelligenza e la capacita' di dirigere la baracca mondo, ed invece non hanno niente di piu' di tutti gli altri

le macchine ed ogni altra cosa doveva essere creata per far faticare meno l'uomo, non pe sta benedetta produzione che deve aumentare con una curva tendente all'infinito che non e' umanamente concepibile


condivisione del lavoro. condivisione della fatica che serve per il totale di lavoro italia

prodcuciamo ricchezza X? questa va sparpagliata tra TUTTI quelli che VOGLIONO lavorare, nessuno escluso
avremo piu' tempo libero, e non schiavi che si fanno il c u l o per pochi cent, ad aluni altri no..
o ancora, alcuni che se lo farebbero pure, ma guardacaso gli si dice che il lavoro non c'e

non possiamo guadagnare tutti uguale? nessun problema. ma chi fa lavori meglioconsiderati.. chiamiamoli cosi', non deve guadagnare 10000000000000000000 contro 1 del terra terra

facciamo, due volte, tre volte, to', massimo quattro volte di chi guaadagna meno. che col suo uno, ammesso che non abbia voluto studiare e tutte le solite menate, deve comunque poter condurre una vita dignitosa e godersi la, pero ora, unica vita. gli altri, quelli fino a quattro volte se la passeranno meglio

porcazozza, ancora ora c'e chi fa il doppio ed il triplo lavoro. sceglierne uno solo no? scegliere quello che ti conviene di piu', ma uno lo molli?

che poi non ci sarebbe nulla da mollare se il da fare lo si divide tra tutti quelli da indaffarare


e poi basta marchiare quelli della p.a. c'e anche gente che se la suda li la pagnotta

se ci sono quelli che si grattano basta segnalarli ed avere il coraggio in tutte le cose di fare i nomi e i cognomi..

studenti universitari fuori sede spessissimo in nero tutt'ora. ci vuol tanto se non sei residente presso i genitori o presso una casa di tua prorieta', allegare ai documenti un contratto di locazione debitamente registrato per un minimo?

non e' che il lavoro non ci sia, e che cassarolina non siamo in grado di dividerci l'osso che abbiamo

il produrre di piu' non lo capiro' mai. perche' finche' si produce di piu' dando lavoro ad altri e magari approfittando di guadagnare vcendendo beni e o servizi nelle case straniere, ancora ancora
ma se significa che quei pochi lavoratori che hai sotto, li devi spremere perche' in 6 ore ti devoino lavorare come 12, e non devono vivere e o vivere per far sopravvivere i figli a che possano avere un futuro di benessere, mi pare una minkiata. perche' questo lavoratore che deve sapersi tenere il posto anche soffrendo, perche' cassarola non se la puo' godere la sua vita? perche' lo dicono chi sta in cima? :o mi fa male la testa :cry:
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Re: allora e' scema

Messaggio da killeradicator » mer giu 27, 2012 6:27 pm

Ulì va bene tutto, ma non dirmi che non ti sei accorto di quanta gente percepisce uno stipendio senza fare un fava di niente..

guarda che son tanti eh!

non si devono fare sacrifici, una riforma SERIA dovrebbe promuovere l'efficienza e la meritocrazia.

Sei bravo 100? guadagni 100
sei bravo 40? guadagni 40

Vuoi migliorarti? ti diamo modo per farlo, e per fare carriera IN BASE ALLE TUE CAPACITA' E VOLONTA'.

Non vuoi sbatterti? continui a prendere lo stipendio commisurato alle tue capacità.

so che è utopia, ma è abbastanza il senso del suo discorso.... e su questo sono d'accordo.
metterlo in pratica poi sono un altro paio di maniche

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Re: allora e' scema

Messaggio da pasqualz » mer giu 27, 2012 6:54 pm

Ma di che parla la Fornero?
Lo sapete quanto CI costano i primi quattro Vip dell'INPS (l'istituto che ci darà, di questo passo, la pensione il giorno prima di morire): il presidente e i tre direttori generali CI costano 2.400.000 euro/anno.
Lo sapete che il capo della polizia italiana prende 630.000 euro/anno (Obama ne prende la metà e il capo dell'FBI 1/4).
Lo sapete che i dirigenti INPS di prima fascia (e non credo che gli altri istituti siano da meno) prendono (fonte corte dei Conti 2008) 214.000 euro/anno?
Taciamo su consiglieri regionali, presidenti provincia e tutta la pletora di azzeccarbugli vari che servono solo a complicarci la vita.
Cosa significa tutto questo? Che la tassazione è arrivata al 57 per cento. Le imprese non ce la fanno più a pagare e allora bisogna scaricare il costo sui lavoratori. Come?
Semplicissimo: se protesti ti caccio a calci in c..o, ovvero prendere o lasciare, si lavora molto e la paga è poca.
Ma c'è lart.18.
Soluzione: eliminarlo.
Per cui, lo stato continuerà a sprecare come ha sempre fatto, pagherà profumatamente i suoi lacchè e i politici trombati avranno sempre le loro laute prebende e i lavoratori (che sono stupidi, idioti e ignoranti e totalmente deviati dalla disinformazione) pagheranno come avviene dalla notte dei tempi.
Consiglio: alle 21:00 ascoltatevi oscar Giannino su radio 24. Non che sia sempre d'accordo con quanto dice, ma a volte è illuminante.
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Re: allora e' scema

Messaggio da delpholo » mer giu 27, 2012 7:27 pm

killeradicator ha scritto:semplicemente non è una politica, per il resto sono d'accordo con quello che dice.

l'individuo va tutelato, il posto di lavoro fisso ad ogni costo no.
Non se lasciare quella persona in quel posto toglie l'opportunità ad un altro meglio qualificato e più efficiente di svolgere il proprio mestiere, come spesso avviene in italia soprattutto nel settore pubblico.

Se ci fosse competitività e responsabilizzazione, anche solo in piccola parte, nel settore pubblico saremmo ANNI LUCE più efficienti di adesso.
Per fare ciò, è necessario eliminare i privilegi ed avvicinarsi al mercato, mantenendo comunque la dignità, la salute e la sicurezza economica dell'individuo.
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Re: allora e' scema

Messaggio da peppeunz » gio giu 28, 2012 9:48 am

in effetti
a parte che l'intervista è in inglese ed alcuni significati sono stati travisati
e comunque, diritto?

a vedere quello che c'è in giro, neanche metà della gente meriterebbe un lavoro....
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Re: allora e' scema

Messaggio da The flame » ven giu 29, 2012 10:51 am

non parla di "il lavoro non e' un diritto" frase comodamente reinterpretata da giornalisti che devono vendere il giornaletto e contano sulla (purtroppo altissima) ignoranza dell'italiano medio in inglese, ma di "diritto al posto fisso"....altra cosa... su cui sono d'accordo...
continuo e continuero' sempre a dirlo: qui se trovano uno meglio tu te ne vai. o madonna allora come faccio ad avere una famiglia? brutta testa di katzo ti metti ogni giorno di buzzo buono lavorando per migliorarti invece che scaldare quella sedia.
in italia si sbandiera il: "e ma io ho una famiglia, la devo mantenere e come faccio senza sicurezza del posto?", fotte sega, scusa, ma non e' scritto da nessuna parte che dato che hai una famiglia allora devo rinunciare (io imprenditore/dirigente/AD) ad avere una forza lavoro adeguata...
se no hai capito che mi faccio la famiglia e poi piango che non posso essere licenziato perche' ho una famiglia.....
e' antipatico da dire e sentire? sono d'accordo... ecco perche', forse, un bruiciolo di verita' ce l'ha! :wink:
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Re: allora e' scema

Messaggio da pasqualz » ven giu 29, 2012 11:19 am

Basta con il "diritto al posto fisso", si, basta....per gli altri.
Vedete un po' se il settore pubblico sarà toccato da questa riSforma.
A proposito, sapete di quel tal funzionario del comune di palermo, la cui pensione di 42.000 (diconsi quarantaduemila) euro al
mese e stata tagliata della metà e che ha fatto ricorso per vedersela tornare integra?
A me pare strano che tutti quelli contrari al posto fisso appartengano a quelle categorie che, se pur restano a spasso, hanno
guadagnato tanti di quei soldi da poter stare senza far nulla per il resto della vita.
Ma dice il tale "quelli son lavori di responsabilità, son pezzi grossi..." o bene, vista la situazione, in cui sguazziamo nel letame,
non è che forse non meritavano tutti quei soldi?
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Re: allora e' scema

Messaggio da Hellraiser » lun lug 02, 2012 2:01 pm

the flame ha scritto: continuo e continuero' sempre a dirlo: qui se trovano uno meglio tu te ne vai. o madonna allora come faccio ad avere una famiglia? brutta testa di katzo ti metti ogni giorno di buzzo buono lavorando per migliorarti invece che scaldare quella sedia.
Si l'idea di base è buona. Ma c'è sempre un piccolo però. E il mio è: e la vita? Il lavoro non è solo un diritto ma, soprattutto, un dovere. Io posso anche sbattermi e cercare di migliorare, ma a quale prezzo? Non poter più esprimere le mie passioni, non poter più stare con le persone che amo, solo perché il mercato vuole fare di me un individuo sempre più efficiente? Non mi sembra corretto. Una volta le società investivano nelle persone, lasciandole libere di gestire il proprio tempo libero. Oggi, invece, chi vuole farsi strada deve utilizzare il proprio tempo libero, togliendolo a quelle attività e persone che ama, solo per non perdere il posto di lavoro. E tutto questo senza NESSUNA certezza che questo tempo gli possa rendere qualcosa, con stipendi tra i più bassi d'europa e con contratti da terzo mondo senza ammortizzatori sociali.


A te sembra davvero giusto? Non ti sembra, con la mano sul cuore, che ci sia una evidente disparità tra ciò che un lavoratore responsabile mette nel piatto e ciò che ne riceve in cambio? E tutto questo solo perché qualche dirigente al vertice di qualche società non perda qualcuno dei 7000 stipendi di operaio che guadagna all'anno.

A me non sembra affatto giusto. E te lo dice uno che lavora dalle 11 alle 17 ore al giorno e che ha la moto da pista a marcire nel box perché non ha tempo per usarla. Le cose devono cambiare. Altrimenti, un giorno o l'altro, inizieranno a volare le pallottole (purtroppo)
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Re: allora e' scema

Messaggio da Tequi » lun lug 02, 2012 2:07 pm

Si dice che in italia manca meritocrazia.. è vero. Manca soprattutto perchè chi ha il kulo al caldo sa che lo avrà sempre (o quasi)...
"Ottenere cento vittorie su cento battaglie non è il massimo dell’abilità: vincere il nemico senza bisogno di combattere, quello è il trionfo massimo."

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Re: allora e' scema

Messaggio da Vinz » lun lug 02, 2012 2:26 pm

Facciamo che se non ho il diritto ad un lavoro non ho neanche il dovere di pagare le tasse?

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Re: allora e' scema

Messaggio da killeradicator » lun lug 02, 2012 2:41 pm

Vinz ha scritto:Facciamo che se non ho il diritto ad un lavoro non ho neanche il dovere di pagare le tasse?

le tasse non le paghi per il diritto di lavorare!

se non paghi le tasse non hai diritto a:
- le strade
- la sanità pubblica (e il privato convenzionato)
- l'istruzione pubblica
- le forze di polizia e FdO in generale
- la redistribuzione fiscale (aiuti ai disagiati/poveri/categorie protette)
- la pensione
e così via....

... le tribù indigene della foresta pluviale non pagano le tasse.

Da un lato sono liberi da ogni costrizione

dall'altro si puliscono le chiappe con le foglie di banano e se si pungono con un chiodo ci restano secchi.

tutto sommato, preferisco la mia tassatissima carta igienica e antetanica :smilone: :smilone:

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Re: allora e' scema

Messaggio da TkMatt » lun lug 02, 2012 3:52 pm

Hellraiser ha scritto:e la vita? Il lavoro non è solo un diritto ma, soprattutto, un dovere. Io posso anche sbattermi e cercare di migliorare, ma a quale prezzo? Non poter più esprimere le mie passioni, non poter più stare con le persone che amo, solo perché il mercato vuole fare di me un individuo sempre più efficiente? Non mi sembra corretto. Una volta le società investivano nelle persone, lasciandole libere di gestire il proprio tempo libero. Oggi, invece, chi vuole farsi strada deve utilizzare il proprio tempo libero, togliendolo a quelle attività e persone che ama, solo per non perdere il posto di lavoro. E tutto questo senza NESSUNA certezza che questo tempo gli possa rendere qualcosa, con stipendi tra i più bassi d'europa e con contratti da terzo mondo senza ammortizzatori sociali.
Un attimo: facciamo un passo indietro con una premessa in testa; faccio domande retoriche che non sono indirizzate a te nello specifico.

Qualcuno ci obbliga ad avere il tv piatto da 40 pollici?
Qualcuno ci obbliga a fare le ferie?
Qualcuno ci obliga ad avere la moto? E per di piu a girarci in pista?
Qualcuno ci obbliga a coltivare passioni?

No perchè non dobbiamo dimenticare una cosa fondamentale: il cosiddetto "benessere" costa.

Nessuno ci obbliga a vivere nel "benessere" e la parola stessa si presta a molteplici interpretazioni. Per te benessere puo essere moto da pista birra al pub con gli amici e ferie negli states 15 giorni d'estate. Per altri puo essere semplicemente stare in compagnia dei propri amici nella piazzetta del paese. La società moderna ci porta a pensare che alcune cose siano indispensabili. Ancora, la società moderna ci porta a pensare che il "benessere" (cioè avere quelle cose di cui sopra) ci sia in qualche modo dovuto. Il problema che però inconsciamente siamo portati a dribblare è quello del prezzo. Quanto ci costa tutto questo? E ne abbiamo davvero bisogno? Io posso dirti senz'altro che ho sperimentato negli ultimi anni, a causa di vicissitudini personali, diversi stati. Dal benestante, al potenzialmente ricco, al "arrivo a malapena a fine mese". E ti dico che la coperta è corta. Quando hai qualcosa in piu in termini prettamente economici (e quindi te lo puoi spendere in vacanze/orologi/moto/fighe) è perchè te lo sei sudato e ti sei fatto il mazzo rinunciando a qualcosa (affetti, tempo libero etc). Quando sei senza una lira è probabile che non hai investito a sufficienza sulla tua persona in termini di formazione e/o di impegno sul lavoro.

Torna a galla il caro e vecchio dictat del genitore medio "studia! che quando sei grande fai tanti soldi". Niente di piu vero. Sacrifico X oggi per avere Y domani. Quanto pesa X? Quanto pesa Y? Dobbiamo dare priorità a quello che vogliamo, quello di cui abbiamo bisogno davvero e quello di cui pensiamo di aver bisogno.

E questo non è OGGI. E' cosi da sempre. Per chi non nasce ricco o cmq introdotto ad una determinata società ricchezza = farsi il kulo. E' cosi dalla notte dei tempi. L'importante è decidere cosa si vuole dalla vita.

E' essenziale mantenere una certa coerenza di base però, non possiamo metterci a piangere miseria senza aver fatto un caxxo per uscire da quella miseria.

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Re: allora e' scema

Messaggio da Hellraiser » lun lug 02, 2012 4:11 pm

Quindi mi stai dicendo che le alternative sono solo tre:

1) Studio per avere soldi - cosa per altro non automatica.
2) Lavoro come un mulo per avere accesso a quello che tu chiami benessere e che io chiamo diritto di chiunque ad essere felici
3) Niente di quanto sopra, ma sono costretto a fare la vita dell'africano medio.

Siamo tutti condannati o a una vita di stenti e sacrifici, o alla fogna.
Beh, se è questo il pensiero dell'italiano medio, che dio ci aiuti.

Domanda: mai sentito parlare di progresso? Il progresso non significa solo tecnologia. Significa anche e soprattutto avanzamento SOCIALE. Significa lavorare meno. Significa potersi realizzare come essere umani e non come macchine. E per realizzarsi, purtroppo, finché il mondo utopico giungerà, servono soldi.

Non voglio che nessuno mi regali nulla. Voglio ciò che mi spetta e che ora non mi sento di avere.
E non ti faccio l'elenco di tutte le iniquità che il nostro bel paese vanta nei confronti dei suoi cittadini perché ti ritengo una persona intelligente e lo ritengo superfluo.
ॐ ♥ ~~ Namaste ! ~~ ♥ ॐ
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Re: allora e' scema

Messaggio da The flame » lun lug 02, 2012 4:27 pm

siamo sempre di piu', come popolazione, sempre piu' istruiti, in media, e desiderosi sempre di piu' cose...
non si puo' tornare indietro!
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Re: allora e' scema

Messaggio da TkMatt » lun lug 02, 2012 4:36 pm

Hellraiser ha scritto: Domanda: mai sentito parlare di progresso? Il progresso non significa solo tecnologia. Significa anche e soprattutto avanzamento SOCIALE. Significa lavorare meno. Significa potersi realizzare come essere umani e non come macchine. E per realizzarsi, purtroppo, finché il mondo utopico giungerà, servono soldi.
premesso che le iniquità niente hanno a che fare con questo discorso, non capisco dove vuoi arrivare.

no perchè in una bacheca sindacale presso il mio luogo di lavoro qualche tempo fa sai cosa c'era scritto? "vogliamo lavorare tutti, di meno, guadagnano di piu".

Io gli ho sonoramente fatto una pernacchia. Non esiste nessun mondo reale in cui si puo avere di piu spendendosi meno. Avanzamento sociale, PER ME, vuol dire che nasco figlio di operai, mi faccio il kulo, mi creo una posizione, faccio un mucchio di soldi e mi godo i frutti della mia fatica e ne faccio godere i miei cari. Peraltro il tuo concetto di realizzarsi come esseri umani è quantomeno curioso perchè poni come scopo il raggiungimento del benessere attraverso il bene materiale (il denaro) ma il percorso che teorizzi prescinde la fatica. Quindi mi pare il classico "pagare le bollette con sogni e speranze". Forse non sono abbastanza radical chic per capire le tue posizioni ma senz'altro la vita mi ha insegnato che piu ti spendi e ti metti in gioco e piu possibilità hai di realizzarti. Indipendentemente da quelli che sono i tuoi obiettivi. Cosi come conosco persone avidamente appassionate della lettura e pieni di cultura da avere il cervello in overbooking (4 lauree e 5 lingue) essere felicissime facendo il contabile per una piccola azienda con uno stipendio che passa di poco i 1000 al mese, allo stesso modo conosco persone che occupano ruoli dirigenziali in importanti aziende con contratti da un paio di centinaia di migliaia di euro annui (nette) che lottano con la proprietà per vedersi riconoscere benefit e condizioni ancora migliori a fronte di un impegno quotidiano in azienda di minime 12 ore.

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Re: allora e' scema

Messaggio da TkMatt » lun lug 02, 2012 4:38 pm

The flame ha scritto:siamo sempre di piu', come popolazione, sempre piu' istruiti, in media, e desiderosi sempre di piu' cose...
non si puo' tornare indietro!
quello che si puo fare, data la situazione, è pensare ad un progresso che sia sostenibile e studiare a livello globale per arrivarci.

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Re: allora e' scema

Messaggio da Hellraiser » lun lug 02, 2012 4:46 pm

No non siamo desiderosi di più cose. Ma solo di cose diverse. Non desideriamo più ciò che desideravamo 20 anni fa. Desideriamo ciò che i nostri tempi possono offrirci. Ed è giusto così. Altrimenti a che cosa serve inventare cose nuove? A che serve inventare una macchina che si parcheggia da sola se non posso comprarla?

Il problema non è la popolazione. Il problema è quella piccola percentuale di persone che hanno più di quanto possono spendere in 20 vite e vogliono sempre di più. A quelle persone non bastano i soldi e tutto quello che possono comprare. Vogliono sentirsi più intelligenti, meritevoli, degni di essere al di sopra di tutti. Vogliono sentirsi potenti fino a poter decidere della vita e della morte di altre persone. Della loro felicità o disgrazia. Vogliono sentirsi dio.

Se una persona guadagna, diciamo, cento milioni di euro l'anno e l'anno dopo si ritrovasse a guadagnarne la metà, quel che ne sofrirebbe non sarebbe la sua ricchezza, non il suo potere di acquistare quello che vuole, né la capacità di realizzarsi come persona. Quello che ne sofrirebbe, sarebbe solo e soltanto il suo orgoglio.
ॐ ♥ ~~ Namaste ! ~~ ♥ ॐ
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